Accettare un’eredità: ecco cosa devi sapere

Accettare un'eredità è un passo fondamentale per acquisire i diritti sul patrimonio di un defunto. In molti casi, è necessario rivolgersi a un notaio, soprattutto se il defunto ha redatto un testamento. 

Tuttavia, l'accettazione può anche essere tacita, ad esempio nel caso in cui si venda uno dei beni ereditati o si prelevino fondi dal conto bancario del defunto. 

In questo articolo, esploreremo i diversi modi in cui è possibile accettare un'eredità e forniremo informazioni utili per aiutarti a navigare nel processo.

Accettare eredità ecco cosa devi sapere

Per redigere una proposta irrevocabile valida di un contratto di vendita di un immobile è essenziale includere tutti gli elementi fondamentali del contratto futuro. Solo così, con l’adesione della controparte, sarà possibile concludere la trattativa senza la necessità di ulteriori accordi. In caso contrario, la proposta sarà considerata come un semplice accordo preparatorio, che costituisce solo una parte del processo di formazione del contratto completo, nel quale comunque confluiranno gli elementi già concordati con la proposta. Assicurarsi di includere ogni dettaglio importante nella proposta irrevocabile è quindi essenziale per garantire la validità e l’efficacia del contratto futuro. Questo, in sintesi, quanto stabilito dalla Corte Suprema di Cassazione con l’ordinanza n. 9694, del 12 aprile 2023. Ma vediamo i fatti.

Accettare un’eredità in forma espressa o tacita

Quando ci si trova nella posizione di dover succedere ad una persona deceduta, è fondamentale comunicare la propria intenzione di accettare l’eredità. Questo può avvenire attraverso due modalità, ovvero la dichiarazione esplicita o quella implicita.

È opportuno sottolineare che ricevere la chiamata all’eredità non comporta automaticamente il titolo di erede, pertanto l’accettazione rappresenta un passaggio essenziale per poter gestire i beni del defunto.

Accettazione espressa dell’eredità

Per accettare l’eredità, è possibile effettuare una dichiarazione scritta mediante un atto pubblico o una scrittura privata. Questa può essere presentata al notaio che ha aperto la successione o alla cancelleria del tribunale del luogo in cui il defunto risiedeva.

Se l’accettazione comprende diritti immobiliari, deve essere tarscritta anche nei registri immobiliari.

L’accettazione può essere:
🔳pura e semplice – l’erede accetta l’eredità così com’è, con i crediti e i debiti inclusi
🔳con beneficio d’inventario – l’erede risponde dei debiti del defunto solo fino al valore dell’eredità ricevuta.

I minori, gli interdetti, gli inabilitati e gli enti possono accettare l’eredità solo tramite i loro rappresentanti, i quali sono obbligati ad accettare con beneficio di inventario.

Accettazione tacita dell’eredità

Quando un erede compie un atto che indica la sua volontà di accettare l’eredità, si verifica l’accettazione tacita.

La legge ha identificato alcuni atti che comportano l’accettazione tacita, tra cui:
🔳la cessione o la donazione dei beni ereditari a terzi o ad altri chiamati all’eredità;
🔳il prelievo di denaro dal conto corrente del defunto;
🔳la cessione di un immobile del defunto in locazione a terzi;
🔳la partecipazione a un’assemblea condominiale per un immobile del defunto.

Ci sono anche altri esempi di accettazione tacita, come la riscossione di un assegno rilasciato al defunto, la concessione di un’ipoteca sui beni ereditati o il pagamento dei creditori del defunto con denaro prelevato dall’eredità.

Invece, non costituiscono accettazione tacita la presentazione della dichiarazione di successione, il pagamento delle spese funerarie del defunto o l’immissione nel possesso di beni ereditari con scopo conservativo.

I tempi per accettare un’eredità

Quando si viene chiamati all’eredità, è importante decidere entro 10 anni se accettarla, accettarla con beneficio d’inventario o rinunciarvi.

Inoltre, se l’erede ha il possesso dei beni ereditari, deve fare l’inventario dei beni entro 3 mesi dalla morte del defunto e dichiarare entro 40 giorni se intende accettare o rinunciare all’eredità.

Se questi termini non vengono rispettati, il soggetto che ha il possesso dei beni del defunto viene considerato erede puro e semplice e non può più rinunciare all’eredità. Invece, se gli altri soggetti coinvolti nella successione vogliono risolvere la situazione in modo più celere, possono richiedere al giudice di stabilire un termine entro cui il chiamato deve dichiarare la propria decisione.

Rinuncia e dichiarazione di successione

Prima di accettare un’eredità, è importante conoscere le opzioni disponibili, in quanto tale scelta è irreversibile. Si può rinunciare all’eredità secondo le stesse modalità dell’accettazione, a patto che non siano trascorsi 10 anni e che la quota del rinunciante non sia già passata ad un altro erede.

La dichiarazione di successione è obbligatoria entro 12 mesi dalla morte del defunto, ad eccezione dei casi in cui l’eredità passa al coniuge o ai parenti in linea retta, e l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 25.823 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Inoltre, l’accettazione può essere impugnata in caso di violenza, dolo o errore ostativo, ma non è possibile impugnarla per errore, tranne che nel caso di errore ostativo sulla dichiarazione o sulla sua trasmissione.

L’azione di impugnazione si prescrive entro 5 anni dal momento in cui è cessata la violenza o è stato scoperto il dolo. In caso di vittoria dell’azione proposta, l’erede riacquista la posizione di chiamato e può decidere se accettare l’eredità o rinunciarvi.

Accettare un’eredità: ecco cosa devi sapere

Accettare un'eredità è un passo fondamentale per acquisire i diritti sul patrimonio di un defunto. In molti casi, è necessario rivolgersi a un notaio, soprattutto se il defunto ha redatto un testamento. 

Tuttavia, l'accettazione può anche essere tacita, ad esempio nel caso in cui si venda uno dei beni ereditati o si prelevino fondi dal conto bancario del defunto. 

In questo articolo, esploreremo i diversi modi in cui è possibile accettare un'eredità e forniremo informazioni utili per aiutarti a navigare nel processo.

Accettare eredità ecco cosa devi sapere

Per redigere una proposta irrevocabile valida di un contratto di vendita di un immobile è essenziale includere tutti gli elementi fondamentali del contratto futuro. Solo così, con l’adesione della controparte, sarà possibile concludere la trattativa senza la necessità di ulteriori accordi. In caso contrario, la proposta sarà considerata come un semplice accordo preparatorio, che costituisce solo una parte del processo di formazione del contratto completo, nel quale comunque confluiranno gli elementi già concordati con la proposta. Assicurarsi di includere ogni dettaglio importante nella proposta irrevocabile è quindi essenziale per garantire la validità e l’efficacia del contratto futuro. Questo, in sintesi, quanto stabilito dalla Corte Suprema di Cassazione con l’ordinanza n. 9694, del 12 aprile 2023. Ma vediamo i fatti.

Accettare un’eredità in forma espressa o tacita

Quando ci si trova nella posizione di dover succedere ad una persona deceduta, è fondamentale comunicare la propria intenzione di accettare l’eredità. Questo può avvenire attraverso due modalità, ovvero la dichiarazione esplicita o quella implicita.

È opportuno sottolineare che ricevere la chiamata all’eredità non comporta automaticamente il titolo di erede, pertanto l’accettazione rappresenta un passaggio essenziale per poter gestire i beni del defunto.

Accettazione espressa dell’eredità

Per accettare l’eredità, è possibile effettuare una dichiarazione scritta mediante un atto pubblico o una scrittura privata. Questa può essere presentata al notaio che ha aperto la successione o alla cancelleria del tribunale del luogo in cui il defunto risiedeva.

Se l’accettazione comprende diritti immobiliari, deve essere tarscritta anche nei registri immobiliari.

L’accettazione può essere:
🔳pura e semplice – l’erede accetta l’eredità così com’è, con i crediti e i debiti inclusi
🔳con beneficio d’inventario – l’erede risponde dei debiti del defunto solo fino al valore dell’eredità ricevuta.

I minori, gli interdetti, gli inabilitati e gli enti possono accettare l’eredità solo tramite i loro rappresentanti, i quali sono obbligati ad accettare con beneficio di inventario.

Accettazione tacita dell’eredità

Quando un erede compie un atto che indica la sua volontà di accettare l’eredità, si verifica l’accettazione tacita.

La legge ha identificato alcuni atti che comportano l’accettazione tacita, tra cui:
🔳la cessione o la donazione dei beni ereditari a terzi o ad altri chiamati all’eredità;
🔳il prelievo di denaro dal conto corrente del defunto;
🔳la cessione di un immobile del defunto in locazione a terzi;
🔳la partecipazione a un’assemblea condominiale per un immobile del defunto.

Ci sono anche altri esempi di accettazione tacita, come la riscossione di un assegno rilasciato al defunto, la concessione di un’ipoteca sui beni ereditati o il pagamento dei creditori del defunto con denaro prelevato dall’eredità.

Invece, non costituiscono accettazione tacita la presentazione della dichiarazione di successione, il pagamento delle spese funerarie del defunto o l’immissione nel possesso di beni ereditari con scopo conservativo.

I tempi per accettare un’eredità

Quando si viene chiamati all’eredità, è importante decidere entro 10 anni se accettarla, accettarla con beneficio d’inventario o rinunciarvi.

Inoltre, se l’erede ha il possesso dei beni ereditari, deve fare l’inventario dei beni entro 3 mesi dalla morte del defunto e dichiarare entro 40 giorni se intende accettare o rinunciare all’eredità.

Se questi termini non vengono rispettati, il soggetto che ha il possesso dei beni del defunto viene considerato erede puro e semplice e non può più rinunciare all’eredità. Invece, se gli altri soggetti coinvolti nella successione vogliono risolvere la situazione in modo più celere, possono richiedere al giudice di stabilire un termine entro cui il chiamato deve dichiarare la propria decisione.

Rinuncia e dichiarazione di successione

Prima di accettare un’eredità, è importante conoscere le opzioni disponibili, in quanto tale scelta è irreversibile. Si può rinunciare all’eredità secondo le stesse modalità dell’accettazione, a patto che non siano trascorsi 10 anni e che la quota del rinunciante non sia già passata ad un altro erede.

La dichiarazione di successione è obbligatoria entro 12 mesi dalla morte del defunto, ad eccezione dei casi in cui l’eredità passa al coniuge o ai parenti in linea retta, e l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 25.823 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Inoltre, l’accettazione può essere impugnata in caso di violenza, dolo o errore ostativo, ma non è possibile impugnarla per errore, tranne che nel caso di errore ostativo sulla dichiarazione o sulla sua trasmissione.

L’azione di impugnazione si prescrive entro 5 anni dal momento in cui è cessata la violenza o è stato scoperto il dolo. In caso di vittoria dell’azione proposta, l’erede riacquista la posizione di chiamato e può decidere se accettare l’eredità o rinunciarvi.

Contattaci

Scrivimi adesso per prenotare una consulenza senza impegno