L'accertamento del saldo del conto corrente bancario è un aspetto di cruciale rilevanza nei rapporti tra banche e correntisti. Quando un correntista desidera intraprendere azioni legali per determinare il saldo effettivo del conto, come l'accertamento del rapporto di dare/avere o la ripetizione di somme indebitamente addebitate, emergono questioni fondamentali riguardanti le prove necessarie per raggiungere una conclusione definitiva.
Indice
In una recente pronuncia della Cassazione, è stato affermato che, in caso di una produzione non integrale degli estratti conto, il giudice del merito può ricorrere a mezzi di prova ulteriori per ricostruire i saldi, purché questi siano idonei a fornire indicazioni certe e complete riguardo al saldo maturato all'inizio del periodo coperto dagli estratti conto presentati.
L'uso di un consulente tecnico d'ufficio può essere utile per determinare il saldo del conto corrente sulla base dei documenti presentati in giudizio, purché essi forniscano indicazioni precise e complete. In ogni caso, è fondamentale che il correntista presenti in modo esauriente la propria posizione e le sue controdeduzioni in modo da permettere una ricostruzione accurata del saldo.
È importante sottolineare che l'accertamento del saldo del conto corrente può differire a seconda che sia la banca a promuovere l'azione giudiziale o il correntista. In entrambi i casi, le parti hanno l'onere di provare la propria pretesa e fornire elementi certi e chiari per la ricostruzione dei saldi.
In conclusione, la pronuncia della Cassazione del 2023 conferma l'importanza degli estratti conto come prova del saldo del conto corrente. Tuttavia, essa stabilisce anche che, in caso di produzione incompleta degli estratti, il giudice può avvalersi di mezzi di prova ulteriori per ricostruire i saldi, sempre che tali mezzi siano idonei a fornire indicazioni certe e complete. Per questo motivo, sia il correntista che la banca devono presentare in giudizio tutta la documentazione necessaria per dimostrare la loro posizione, assolvendo così l'onere probatorio.
L'accertamento del saldo del conto corrente bancario è un aspetto di cruciale rilevanza nei rapporti tra banche e correntisti. Quando un correntista desidera intraprendere azioni legali per determinare il saldo effettivo del conto, come l'accertamento del rapporto di dare/avere o la ripetizione di somme indebitamente addebitate, emergono questioni fondamentali riguardanti le prove necessarie per raggiungere una conclusione definitiva.
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In una recente pronuncia della Cassazione, è stato affermato che, in caso di una produzione non integrale degli estratti conto, il giudice del merito può ricorrere a mezzi di prova ulteriori per ricostruire i saldi, purché questi siano idonei a fornire indicazioni certe e complete riguardo al saldo maturato all'inizio del periodo coperto dagli estratti conto presentati.
L'uso di un consulente tecnico d'ufficio può essere utile per determinare il saldo del conto corrente sulla base dei documenti presentati in giudizio, purché essi forniscano indicazioni precise e complete. In ogni caso, è fondamentale che il correntista presenti in modo esauriente la propria posizione e le sue controdeduzioni in modo da permettere una ricostruzione accurata del saldo.
È importante sottolineare che l'accertamento del saldo del conto corrente può differire a seconda che sia la banca a promuovere l'azione giudiziale o il correntista. In entrambi i casi, le parti hanno l'onere di provare la propria pretesa e fornire elementi certi e chiari per la ricostruzione dei saldi.
In conclusione, la pronuncia della Cassazione del 2023 conferma l'importanza degli estratti conto come prova del saldo del conto corrente. Tuttavia, essa stabilisce anche che, in caso di produzione incompleta degli estratti, il giudice può avvalersi di mezzi di prova ulteriori per ricostruire i saldi, sempre che tali mezzi siano idonei a fornire indicazioni certe e complete. Per questo motivo, sia il correntista che la banca devono presentare in giudizio tutta la documentazione necessaria per dimostrare la loro posizione, assolvendo così l'onere probatorio.
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