Proposta irrevocabile di un contratto di vendita

Per redigere una proposta irrevocabile valida di un contratto di vendita di un immobile è essenziale includere tutti gli elementi fondamentali del contratto futuro. Solo così, con l’adesione della controparte, sarà possibile concludere la trattativa senza la necessità di ulteriori accordi.

Proposta irrevocabile di un contratto di vendita

Per redigere una proposta irrevocabile valida di un contratto di vendita di un immobile è essenziale includere tutti gli elementi fondamentali del contratto futuro. Solo così, con l’adesione della controparte, sarà possibile concludere la trattativa senza la necessità di ulteriori accordi. In caso contrario, la proposta sarà considerata come un semplice accordo preparatorio, che costituisce solo una parte del processo di formazione del contratto completo, nel quale comunque confluiranno gli elementi già concordati con la proposta. Assicurarsi di includere ogni dettaglio importante nella proposta irrevocabile è quindi essenziale per garantire la validità e l’efficacia del contratto futuro. Questo, in sintesi, quanto stabilito dalla Corte Suprema di Cassazione con l’ordinanza n. 9694, del 12 aprile 2023. Ma vediamo i fatti.

Sentenza sulla proposta irrevocabile: il fatto

La vicenda processuale in questione riguarda un’azione giudiziaria promossa da un agente immobiliare contro i proprietari di un immobile per il pagamento delle provvigioni per l’attività di mediazione svolta durante la vendita dell’immobile. I proprietari sostenevano che l’attività fosse gratuita nei loro confronti, poiché il mediatore aveva pattuito solo con il promissario acquirente la corresponsione delle sue provvigioni senza coinvolgere anche i venditori. In primo grado, la richiesta dell’agente immobiliare venne rigettata, ma in Appello si stabilì che l’attività di mediazione era presumibilmente onerosa per entrambe le parti e che non vi era alcuna pattuizione specifica per escludere la corresponsione delle provvigioni da parte dei venditori. La prova testimoniale non poteva essere utilizzata per violazione del divieto di patti contrari al contenuto di un documento. I proprietari dell’immobile hanno proposto ricorso alla Corte di Cassazione.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha stabilito che una proposta irrevocabile deve contenere tutti gli elementi essenziali del contratto da concludere, in modo che, con l’adesione della parte destinataria, sia possibile stipulare il detto negozio senza la necessità di ulteriori pattuizioni. Nel caso specifico esaminato, la proposta irrevocabile impegnava solo il promissario acquirente e conteneva solo alcuni degli elementi essenziali del contratto, compreso l’obbligo di corrispondere la provvigione al mediatore. Pertanto, la proposta doveva essere sostituita da un contratto preliminare e dal successivo contratto definitivo dopo l’adesione del venditore. Secondo la Corte, l’obbligo di corrispondere la provvigione al mediatore riguarda solo il promissario acquirente, e la parte venditrice si qualifica come terzo estraneo. Pertanto, la prova testimoniale è ammissibile come mezzo per superare la presunzione di onerosità della prestazione del mediatore per tutti i soggetti coinvolti, poiché non viola il divieto di patti contrari al contenuto di un documento.

Proposta irrevocabile di un contratto di vendita

Per redigere una proposta irrevocabile valida di un contratto di vendita di un immobile è essenziale includere tutti gli elementi fondamentali del contratto futuro. Solo così, con l’adesione della controparte, sarà possibile concludere la trattativa senza la necessità di ulteriori accordi.

Proposta irrevocabile di un contratto di vendita

Per redigere una proposta irrevocabile valida di un contratto di vendita di un immobile è essenziale includere tutti gli elementi fondamentali del contratto futuro. Solo così, con l’adesione della controparte, sarà possibile concludere la trattativa senza la necessità di ulteriori accordi. In caso contrario, la proposta sarà considerata come un semplice accordo preparatorio, che costituisce solo una parte del processo di formazione del contratto completo, nel quale comunque confluiranno gli elementi già concordati con la proposta. Assicurarsi di includere ogni dettaglio importante nella proposta irrevocabile è quindi essenziale per garantire la validità e l’efficacia del contratto futuro. Questo, in sintesi, quanto stabilito dalla Corte Suprema di Cassazione con l’ordinanza n. 9694, del 12 aprile 2023. Ma vediamo i fatti.

Sentenza sulla proposta irrevocabile: il fatto

La vicenda processuale in questione riguarda un’azione giudiziaria promossa da un agente immobiliare contro i proprietari di un immobile per il pagamento delle provvigioni per l’attività di mediazione svolta durante la vendita dell’immobile. I proprietari sostenevano che l’attività fosse gratuita nei loro confronti, poiché il mediatore aveva pattuito solo con il promissario acquirente la corresponsione delle sue provvigioni senza coinvolgere anche i venditori. In primo grado, la richiesta dell’agente immobiliare venne rigettata, ma in Appello si stabilì che l’attività di mediazione era presumibilmente onerosa per entrambe le parti e che non vi era alcuna pattuizione specifica per escludere la corresponsione delle provvigioni da parte dei venditori. La prova testimoniale non poteva essere utilizzata per violazione del divieto di patti contrari al contenuto di un documento. I proprietari dell’immobile hanno proposto ricorso alla Corte di Cassazione.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha stabilito che una proposta irrevocabile deve contenere tutti gli elementi essenziali del contratto da concludere, in modo che, con l’adesione della parte destinataria, sia possibile stipulare il detto negozio senza la necessità di ulteriori pattuizioni. Nel caso specifico esaminato, la proposta irrevocabile impegnava solo il promissario acquirente e conteneva solo alcuni degli elementi essenziali del contratto, compreso l’obbligo di corrispondere la provvigione al mediatore. Pertanto, la proposta doveva essere sostituita da un contratto preliminare e dal successivo contratto definitivo dopo l’adesione del venditore. Secondo la Corte, l’obbligo di corrispondere la provvigione al mediatore riguarda solo il promissario acquirente, e la parte venditrice si qualifica come terzo estraneo. Pertanto, la prova testimoniale è ammissibile come mezzo per superare la presunzione di onerosità della prestazione del mediatore per tutti i soggetti coinvolti, poiché non viola il divieto di patti contrari al contenuto di un documento.

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