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È possibile la revoca della rinuncia all’eredità? La Cassazione  dice di sì. Ecco come si sono espressi i Giudici della Corte di Cassazione per risolvere una controversia che ha portato alla sentenza n. 37927 del 28 dicembre 2022.

Sappiamo che alla morte di una persona, i suoi eredi vengono chiamati per ricevere i beni ereditari tramite successione. Questi possono accettare o rifiutare ciò che gli spetta. 

È necessario sapere che, se viene accettata l’eredità, non si può più tornare indietro. Se inizialmente viene rifiutata, invece, l’erede ha la possibilità di cambiare idea e di chiedere la revoca della sua rinuncia

Vediamo come e perché.

Un caso di revoca della rinuncia all’eredità

Il caso nasce quando una persona effettua un’operazione immobiliare in nome e per conto di altri familiari, realizzando delle abitazioni e anticipando di sua tasca diverse somme di denaro da corrispondere al Comune. 

In seguito, egli chiama in Tribunale i parenti per rientrare di tali spese, ottenendo la ragione dalla sua parte. Subentrati gli eredi, questi pur di non pagare decidono di rinunciare all’eredità. 

Intanto, la controversia prosegue e arriva in Corte d’Appello, la quale ritiene che la costituzione in giudizio degli eredi e il loro rifiuto di ottemperare quanto stabilito precedentemente dal Tribunale comportasse automaticamente una revoca tacita alla rinuncia all’eredità.

Insomma, la Corte d’Appello sostiene che gli appellanti avessero tenuto condotte incompatibili con la loro dichiarazione, precedentemente resa, di voler rinunciare all’eredità e così rigetta l’appello. 

La soluzione della Corte di Cassazione

Gli eredi decidono di proseguire e ricorrono in Cassazione. La Suprema Corte, a questo punto, osserva come i chiamati avessero rinunciato all’eredità non di loro iniziativa, ma con atto ricevuto dal Cancelliere del Tribunale. 

A tal proposito rende noto che, quando c’è una rinuncia all’eredità, l’atto di rinuncia deve essere firmato davanti a notaio o al cancelliere del Tribunale e iscritto nel registro delle successioni. In mancanza di tale procedura, una revoca tacita della rinuncia non può essere considerata ammissibile.

Da questo ne consegue che la Corte di merito aveva commesso un errore, ritenendo erroneamente che, con la loro condotta processuale, i ricorrenti abbiano implicitamente revocato la rinuncia all’eredità.

In conclusione possiamo affermare che la revoca della rinuncia all’eredità deve necessariamente seguire le stesse formalità prescritte per la rinuncia stessa e non è possibile accettare una revoca tacita. 

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