Strumenti legali per la gestione delle crisi d'impresa

Nel caso in cui un'impresa si trovi in uno stato di crisi finanziaria, esistono diversi strumenti legali per affrontare e regolare tale situazione.

Il Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (CCII) disciplina una serie di opzioni, tra cui:
-gli accordi in esecuzione dei piani attestati di risanamento,
-gli accordi di ristrutturazione dei debiti, la convenzione di moratoria,
-il concordato preventivo in continuità aziendale e liquidatorio;
-il piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione.

In questo articolo, forniremo una panoramica di questi strumenti e delle situazioni che possono presentarsi durante le difficoltà finanziarie di un'impresa.

strumenti-legali-per-la-gestione-delle-crisi-d'impresa img. di un uomo che si tiene ad una corda

Strumenti per la regolazione della crisi

Gli strumenti menzionati prima sono strumenti legali per affrontare la crisi finanziaria delle imprese. Questi mezzi offrono opportunità e agevolazioni che consentono alle imprese di gestire la crisi in modo più efficace, ristrutturando il debito e proteggendo i creditori.

Gli accordi in esecuzione dei piani attestati di risanamento

Il Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza regola il piano attestato di risanamento, uno strumento per gestire la crisi delle imprese.

Si tratta di una procedura completamente stragiudiziale che, a determinate condizioni, garantisce l’esonero da revocatoria e da responsabilità penale degli atti compiuti in esecuzione del piano, in caso di eventuale e successiva liquidazione giudiziale.

Per produrre i suoi effetti, il piano, rivolto ai creditori, deve apparire idoneo a consentire il risanamento dell’esposizione debitoria dell’impresa e ad assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria.

Quindi, è possibile ricorrere a tale strumento solo in caso di continuità aziendale.

Accordi di ristrutturazione dei debiti

Gli accordi di ristrutturazione dei debiti permettono agli imprenditori di gestire la crisi finanziaria delle loro aziende con i loro creditori.

L’ imprenditore può concludere autonomamente un accordo con i creditori e chiederne al giudice l’omologazione, quando abbia ottenuto il consenso di tanti creditori che rappresentino almeno il 60% dei crediti.

In questo modo e attraverso questi accordi, gli imprenditori possono raggiungere un accordo con i creditori sul modo in cui i debiti possono essere rimborsati in maniera più sostenibile per l’azienda.

La convenzione di moratoria

La convenzione di moratoria è finalizzata a disciplinare in via provvisoria gli effetti della crisi attraverso una moratoria temporanea dei crediti con la possibilità, a determinate condizioni, di estenderne gli effetti ai non aderenti.

La convenzione può essere stipulata dall’imprenditore con ogni categoria di creditori e può avere ad oggetto la dilazione delle scadenze dei crediti, la rinuncia agli atti o la sospensione delle azioni esecutive e conservative e ogni altra misura che non comporti rinuncia al credito.

Concordato preventivo in continuità

Il concordato preventivo è un procedimento legale per garantire il soddisfacimento dei creditori in misura non inferiore rispetto a quella realizzabile mediante la liquidazione giudiziale.

Esistono due tipi di concordati:
-il concordato preventivo in continuità aziendale
-il concordato preventivo liquidatorio.


Il primo mira a mantenere l'attività e salvaguardare i posti di lavoro, mentre il secondo si concentra sulla liquidazione dell'azienda.

Durante il procedimento, l'imprenditore non può unilateralmente modificare i contratti in corso.

Il piano di concordato
deve contenere informazioni dettagliate sulla situazione aziendale, le strategie, la ristrutturazione dei debiti e altro ancora. L'omologazione del concordato da parte del tribunale estingue i debiti dei creditori aderenti.

Concordato preventivo liquidatorio

Il concordato preventivo liquidatorio è un accordo che consente la liquidazione dell'azienda in crisi per soddisfare i creditori.

La proposta deve prevedere un aumento dell'attivo disponibile e una soddisfazione minima dei crediti privilegiati. Il piano può includere offerte di affitto o trasferimento dell'azienda.

Il Tribunale valuta la proposta in base alla sua ammissibilità e fattibilità. Il concordato viene approvato dalla maggioranza dei crediti ammessi al voto, con la distribuzione del valore rispettando la priorità dei creditori. Il Tribunale può omologare il concordato anche con creditori dissenzienti, a condizione che i loro crediti siano soddisfatti almeno come nella liquidazione giudiziale.

Piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione

Il piano di ristrutturazione soggetto a omologazione (PRO) è uno strumento innovativo per la ristrutturazione delle imprese. Offre maggiore flessibilità nella distribuzione dell'attivo tra i creditori rispetto al concordato preventivo.

Durante il procedimento, l'imprenditore mantiene la gestione dell'impresa supervisionato da un commissario giudiziale. L'omologazione richiede l'approvazione dei creditori nelle rispettive classi. Gli effetti dell'omologazione sono simili a quelli del concordato preventivo.

Il PRO offre quindi un'alternativa flessibile per la ristrutturazione aziendale al di fuori delle procedure concorsuali tradizionali.

Conclusione

In conclusione, il Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza offre una serie di strumenti legali che consentono alle imprese di gestire e superare le crisi finanziarie.

Gli accordi di ristrutturazione, la convenzione di moratoria, il concordato preventivo e il piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione offrono opportunità di negoziazione, sospensione dei pagamenti, salvaguardia dei creditori e possibilità di ripresa aziendale.

Utilizzando questi strumenti in modo adeguato, le imprese possono trasformare la crisi in un'opportunità di crescita e successo.

Strumenti legali per la gestione delle crisi d'impresa

Nel caso in cui un'impresa si trovi in uno stato di crisi finanziaria, esistono diversi strumenti legali per affrontare e regolare tale situazione.

Il Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (CCII) disciplina una serie di opzioni, tra cui:
-gli accordi in esecuzione dei piani attestati di risanamento,
-gli accordi di ristrutturazione dei debiti, la convenzione di moratoria,
-il concordato preventivo in continuità aziendale e liquidatorio;
-il piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione.

In questo articolo, forniremo una panoramica di questi strumenti e delle situazioni che possono presentarsi durante le difficoltà finanziarie di un'impresa.

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Strumenti per la regolazione della crisi

Gli strumenti menzionati prima sono strumenti legali per affrontare la crisi finanziaria delle imprese. Questi mezzi offrono opportunità e agevolazioni che consentono alle imprese di gestire la crisi in modo più efficace, ristrutturando il debito e proteggendo i creditori.

Gli accordi in esecuzione dei piani attestati di risanamento

Il Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza regola il piano attestato di risanamento, uno strumento per gestire la crisi delle imprese.

Si tratta di una procedura completamente stragiudiziale che, a determinate condizioni, garantisce l’esonero da revocatoria e da responsabilità penale degli atti compiuti in esecuzione del piano, in caso di eventuale e successiva liquidazione giudiziale.

Per produrre i suoi effetti, il piano, rivolto ai creditori, deve apparire idoneo a consentire il risanamento dell’esposizione debitoria dell’impresa e ad assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria.

Quindi, è possibile ricorrere a tale strumento solo in caso di continuità aziendale.

Accordi di ristrutturazione dei debiti

Gli accordi di ristrutturazione dei debiti permettono agli imprenditori di gestire la crisi finanziaria delle loro aziende con i loro creditori.

L’ imprenditore può concludere autonomamente un accordo con i creditori e chiederne al giudice l’omologazione, quando abbia ottenuto il consenso di tanti creditori che rappresentino almeno il 60% dei crediti.

In questo modo e attraverso questi accordi, gli imprenditori possono raggiungere un accordo con i creditori sul modo in cui i debiti possono essere rimborsati in maniera più sostenibile per l’azienda.

La convenzione di moratoria

La convenzione di moratoria è finalizzata a disciplinare in via provvisoria gli effetti della crisi attraverso una moratoria temporanea dei crediti con la possibilità, a determinate condizioni, di estenderne gli effetti ai non aderenti.

La convenzione può essere stipulata dall’imprenditore con ogni categoria di creditori e può avere ad oggetto la dilazione delle scadenze dei crediti, la rinuncia agli atti o la sospensione delle azioni esecutive e conservative e ogni altra misura che non comporti rinuncia al credito.

Concordato preventivo in continuità

Il concordato preventivo è un procedimento legale per garantire il soddisfacimento dei creditori in misura non inferiore rispetto a quella realizzabile mediante la liquidazione giudiziale.

Esistono due tipi di concordati:
-il concordato preventivo in continuità aziendale
-il concordato preventivo liquidatorio.


Il primo mira a mantenere l'attività e salvaguardare i posti di lavoro, mentre il secondo si concentra sulla liquidazione dell'azienda.

Durante il procedimento, l'imprenditore non può unilateralmente modificare i contratti in corso.

Il piano di concordato
deve contenere informazioni dettagliate sulla situazione aziendale, le strategie, la ristrutturazione dei debiti e altro ancora. L'omologazione del concordato da parte del tribunale estingue i debiti dei creditori aderenti.

Concordato preventivo liquidatorio

Il concordato preventivo liquidatorio è un accordo che consente la liquidazione dell'azienda in crisi per soddisfare i creditori.

La proposta deve prevedere un aumento dell'attivo disponibile e una soddisfazione minima dei crediti privilegiati. Il piano può includere offerte di affitto o trasferimento dell'azienda.

Il Tribunale valuta la proposta in base alla sua ammissibilità e fattibilità. Il concordato viene approvato dalla maggioranza dei crediti ammessi al voto, con la distribuzione del valore rispettando la priorità dei creditori. Il Tribunale può omologare il concordato anche con creditori dissenzienti, a condizione che i loro crediti siano soddisfatti almeno come nella liquidazione giudiziale.

Piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione

Il piano di ristrutturazione soggetto a omologazione (PRO) è uno strumento innovativo per la ristrutturazione delle imprese. Offre maggiore flessibilità nella distribuzione dell'attivo tra i creditori rispetto al concordato preventivo.

Durante il procedimento, l'imprenditore mantiene la gestione dell'impresa supervisionato da un commissario giudiziale. L'omologazione richiede l'approvazione dei creditori nelle rispettive classi. Gli effetti dell'omologazione sono simili a quelli del concordato preventivo.

Il PRO offre quindi un'alternativa flessibile per la ristrutturazione aziendale al di fuori delle procedure concorsuali tradizionali.

Conclusione

In conclusione, il Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza offre una serie di strumenti legali che consentono alle imprese di gestire e superare le crisi finanziarie.

Gli accordi di ristrutturazione, la convenzione di moratoria, il concordato preventivo e il piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione offrono opportunità di negoziazione, sospensione dei pagamenti, salvaguardia dei creditori e possibilità di ripresa aziendale.

Utilizzando questi strumenti in modo adeguato, le imprese possono trasformare la crisi in un'opportunità di crescita e successo.

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